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© Gabriele Vitella

Un blog che vuol essere un caffè con le Muse.

S
enza l’Arte non potremmo essere vivi.


 
14 Novembre 2023

 
  “Un curioso accidente”  
 

 

Il piacere di trascorrere una serata a teatro, come non mi accadeva da un po.

Parliamo non di opera, ma di prosa.

L’occasione è data da Un curioso accidente, gustosa e dolceamara commedia di Carlo Goldoni, lo spettacolo messo in scena dalla compagnia di Gabriele Lavia all’Argentina dal 31 ottobre al 19 novembre 2023 (ero in sala il 14), che proseguirà in varie tappe italiane nel corso del 2024.

E devo dire che tornare nello storico teatro romano che vide la prima assoluta del Barbiere di Rossini è sempre gradevole.

Volti noti in platea e soprattutto tanti, ma tanti giovani tra gli spettatori. Cosa che mi ha stupito non poco, visto che le mise en scène di una certa levatura sono viste per lo più da un pubblico direi abbastanza in là con gli anni.

È molto più facile, insomma, che la nostra bella gioventù frequenti le sale cinematografiche (ed ultimamente neppure più quelle) rispetto a quelle teatrali.

Fa ben sperare per il futuro, il fatto che le nuove generazioni si rechino ancora nei teatri. E che, soprattutto, riscoprano i classici del palcoscenico.

Il nome di Lavia in cartellone, certo, è una garanzia tale da richiamare un consistente numero di spettatori e tale da assicurare l’indubbia qualità delle rappresentazioni.

Parliamo dell’allestimento scenografico.

A prima vista (ed a sipario già aperto), un insieme di elementi che danno l’idea di una quinta mostrata al pubblico nella sua assoluta nudità ed altrettanta magia.

Un abbozzo di camerino a luci in parte mancanti sullo specchio (nel monologo d’introduzione di Lavia allo spettacolo, che già da solo vale tutto il prezzo del biglietto, se ne spiega il perché, oltre a ricevere preziose informazioni sulla Venezia d’un tempo e sulla commedia stessa); drappi rossi che scorrono trasversalmente lungo l’intero palcoscenico a ricordarci, probabilmente che il teatro è simulazione di eventi della vita, ma che irrompono nella stessa mostrandoci il vero più del vero; due pianoforti (peraltro suonati in scena ad accompagnare i momenti salienti dello spettacolo più due introduzioni cantate dalla compagnia) e – dulcis in fundo – tre file di poltroncine rosse col pubblico sulla scena (cosa già vista dal sottoscritto, ad esempio, in Fenice a Venezia, ma in tempo di pandemia, quando la scena venne spostata temporaneamente in platea a cominciare dall’Ottone in villa di Antonio Vivaldi, se ben rammento) a completare il tutto.

Non un allestimento classico, insomma, ma ricco di simbologia e che lascia maggiormente apprezzare, per certi versi, la curatissima qualità della recitazione.

È bene, all’uopo, far presente un dettaglio che a volte passa inosservato allo spettatore moderno, abituato a spettacoli di altra grana: la recitazione dev’essere limpida, la voce modulata a dovere e soprattutto in totale assenza di ausili microfonici.

Sembra cosa da poco, ma non lo è.

Quante volte m’è capitato di assistere a produzioni in cui, se non microfonati gli attori (o presunti tali) non sarebbero riusciti a farsi udire dalla seconda o terza fila in poi?

Certo, se gli spazi scenici richiedono necessariamente un aiuto di questa natura, è lecito (ed esteticamente accettabile) fruirne a beneficio degli spettatori più distanti dal palcoscenico, ma un vero attore (che la tecnica la conosce) sa bene come farsi intendere anche in piccionaia.

E la compagnia di Lavia è composta da attori veri, ben coordinati ed incisivamente diretti. Sanno il fatto loro. Tutti quanti.

Federica Di Martino interpreta una Madamigella Giannina sobria ed intrigante, completamente nel personaggio già dal primo istante sulla scena.

Il Monsieur de la Cotterie di Simone Toni va in crescendo, con un registro comico apprezzabilissimo.

Lorenzo Terenzi (Monsieur Guascogna) e Giorgia Salari (Marianna) interagiscono tra loro con garbo e regalano una piacevole interpretazione.

Molto ben coordinata e d’effetto Beatrice Ceccherini, la Madamigella Costanza che è il fulcro di questa saporita commedia degli equivoci goldoniana ambientata nell’Olanda del 1760, poco rappresentata nel nostro Paese.

Gradevole altresì l’interpretazione di Andrea Nicolini, nella doppia veste di Monsieur Riccardo e di pianista accompagnatore dei momenti scenici assieme a Leonardo Nicolini.

Lorenzo Volpe ci regala un cameo da Arlecchino in linea con la tradizione.

E Gabriele Lavia ci guarda paternamente tutti dall’alto dei suoi sessant’anni di teatro, con la serietà e la gagliardia che continua ad infondere ai personaggi che interpreta. Il suo Monsieur Filiberto riassume in due ore e mezza di spettacolo una vita spesa sulle tavole del palcoscenico in modo sublime. Energico e vivo come a trent’anni, adesso che ne ha la bellezza di ottantuno.

Il pubblico? Apprezza, e molto. Ride nei diversi momenti comici ed applaude in molte occasioni durante lo spettacolo, per poi esplodere di approvazione nel finale, che è dolce ed amaro allo stesso tempo.

Un Goldoni diverso dal solito, al quale la tradizione ci ha abituati, ma che risulta sempre attuale e di forte impatto culturale.

Il teatro, insomma, non sopravvive, ma vive.

E lo fa proprio grazie a spettacoli come questo, nelle strutture che ancora resistono alle offese del tempo.

Troppi teatri vengono chiusi o riadattati in modo indicibile secondo le esigenze, vere o presunte della popolazione.

Ma la gente, oggi più che mai, oggi più di prima, ha bisogno di cultura. Sente la necessità di provare il brivido di quella catarsi aristotelica per affrancarsi dalle miserie del quotidiano.

E l’Arte scenica, come insegnano i nostri antenati ellenici, serve proprio a questo. A migliorare le nostre vite.

 

 
  Gabriele Vitella
 
 

Note spettacolo:

TEATRO ARGENTINA
31 ottobre - 19 novembre 2023

“UN CURIOSO ACCIDENTE”
di Carlo Goldoni


personaggi e interpreti:

Monsieur Filiberto
Gabriele Lavia
Madamigella Giannina Federica Di Martino
Monsieur da la Cotterie Simone Toni
Marianna Giorgia Salari
Monsieur Riccardo Andrea Nicolini
Monsieur Guascogna Lorenzo Terenzi
Madamigella Costanza Beatrice Ceccherini
Un giovane Lorenzo Volpe
secondo pianista Leonardo Nicolini

Regia
GABRIELE LAVIA

Scene Alessandro Camera
Costumi Andrea Viotti
Regista assistente Enrico Torzillo
Musiche Andrea Nicolini
Testi Canzoni Gabriele Lavia
Suono Riccardo Benassi
Luci Giuseppe Filipponio

produzione Effimera, Teatro di Roma - Teatro Nazionale, Teatro della Toscana

 



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